La Barbera d’Asti, come è migliorato negli anni.

L’uva Barbera è un vitigno autoctono italiano che viene coltivato nella regione Piemonte d’Italia. Il vino che si ottiene da quest’uva ha un colore rosso rubino intenso ed ha un profumo intenso con sentori di mora e ciliegia.

La parola Barbera può sembrare legata alla barbarie, ma in realtà è il vino rosso più succoso e squisito del Piemonte. Osserva ogni ristorante piemontese intorno all’ora di cena; una bottiglia di Barbera sarà sulla maggior parte dei tavoli. Per molti versi, la Barbera è l’antitesi del Barolo e del Barbaresco. Di solito non ha durezze tanniche, né richiede un lunghissimo invecchiamento. A differenza dell’impenetrabilità del Barolo, il Barbera è quasi sorprendentemente verso il rosso magenta. Il Barbera, a differenza di Barolo e Barbaresco, non è considerato un grande vino.

L’uva Barbera è l’uva più diffusa in Piemonte ed è stata introdotta dopo l’epidemia di fillossera. Ha avuto molto successo in Piemonte e ha dato una spinta tutta nuova all’industria vitivinicola. Storicamente, l’uva veniva coltivata ovunque tranne che sui migliori terreni disponibili sui pendii esposti a sud.

La Barbera è stata considerata un’uva di seconda scelta anche in cantina, dove ha ricevuto il trattamento inferiore, ad esempio le migliori botti erano riservate al Barolo e al Barbaresco, che ricevettero anche maggiore attenzione enologica. La Barbera veniva spesso coltivata in grandi quantità, ma invece di limitare le rese, i produttori le allungavano per fornire più vino con lo stesso volume di uva. Nonostante la grande disattenzione verso la Barbera, è sorprendente che questo vino sia buono così com’è.

Già negli anni ’80 alcuni lungimiranti coltivatori piemontesi, come Giacomo Bologna e Renato Ratti, avevano intuito che il Barbera era qualcosa di prezioso e che avrebbe potuto crescere e trovare il proprio spazio nel panorama enologico italiano. Siamo nella zona di Asti, e qui, il vino Barbera d’Asti era pronto ad un nuovo slancio commerciale che si sarebbe protratto fino ad oggi, il 2022. Negli anni ’80 ebbero luogo molte modifiche alla tecnica e alla produzione in vigna ed in cantina. Ad esempio, l’impianto della vite in siti diversi e la vinificazione più accurata delle uve è stata la base per l’aumento della qualità di cui stiamo parlando.

Oggi, molti produttori fanno delle Barbera ottime, gustose, moderne e con trame tanniche particolarmente vellutate. Al naso presenta sentori di cioccolata, liquirizia, ciliegia e confettura di fichi. E poiché l’uva Barbera è naturalmente ricca di acidità, i vini hanno anche una sorta di vivacità e freschezza che li rendono ottimi contrappunti al cibo tipico piemontese e mediterraneo in generale.

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